Agatha Christie, ti ho sempre amata!

9 Mar 2018 | Psicologia, Psicologo Torino, Psicologo Volvera

L’articolo di oggi inizia dalla fine: per essere più precisa, inizierò dalla frase finale da un libro che ho comprato nei giorni scorsi. Non arrivo alla terza riga senza farvi uno spoiler, quindi, concedo ancora qualche parola prima della rivelazione del finale. Il libro in questione è una biografia illustrata di Agatha Christie, Fabbri Editore. Nelle librerie si trova nella categoria libri per bambini, ma trovo ingiusta questa catalogazione e vi spiegherò il perché nei prossimi paragrafi. Intanto l’annunciato spoiler che mi è stato di ispirazione, oltre che motivo per cui sono corsa in cassa di corsa a comprare il libro:

E per fortuna, Agatha sapeva che ogni mistero può essere risolto: basta usare l’immaginazione!

L’immaginazione e, in generale, le immagini, sono lo strumento principale del mio lavoro. Ecco spiegato l’amore a prima vista per la conclusione di questo libro! Ci si può chiedere perché una psicologa parli di immagini invece che di parole. La risposta è nei concetti di processo primario e processo secondario, che avevo descritto in questo articolo. Più semplicemente si può dire che l’inconscio si esprime per immagini, ed è questo il motivo per cui sono così potenti ed evocative.

Tutti noi ci emozioniamo guardando un film, leggendo un libro o sognando: la comunicazione per immagini è più primitiva e vicina all’inconscio rispetto al pensiero. Il pensiero è allora da buttare via? Direi di no, sarebbe una cosa assurda. Pensiero e immaginazione, processo primario e processo secondario, possono comunicare tra loro. Proprio questo è uno dei compiti della terapia: dare valore alle immagini per portarle ad un livello di dialogo con la consapevolezza e poterle così mentalizzare.

Arriviamo così al motivo per cui non credo sia giusto dire che è un libro per bambini. I bambini approcciano il mondo attraverso le immagini e il processo primario, sviluppano la capacità tipiche del processo secondario crescendo. Fin qui tutto torna. La maggior parte delle volte, però, utilizzo questi libri con gli adulti! Il motivo è semplice: ricreare un dialogo con processo interno che spesso non si ascolta a dovere, privilegiando la dimensione del ragionamento logico, a discapito delle fantasie, delle metafore, della poesia.

Mettere in collegamento questi due processi, dare il giusto valore ad entrambi è spesso lo scopo della terapia. Si usano le parole, ma sopratutto le immagini, perché laddove non si trova una soluzione, l’immaginazione e l’inconscio vengono in soccorso!

Bibliografia:

  • M.I. Sanchez Vergara, illustrazioni E. Munsò, “Agatha Christie”, Fabbri Editore.

Vuoi ricevere gli articoli via email?

Iscriviti alla newsletter