Come trovo quello giusto?

31 Gen 2020 | Psicologia, Psicologo Torino, Psicologo Volvera

“Come trovo lo psicologo giusto per me? Ho faticato a pensare di chiedere aiuto e ora voglio essere sicuro di trovare il professionista giusto”. Vi risuonano queste frasi? Se siete qui probabilmente sì, vi sarà capitato di voler scegliere uno psicologo ma non sapete come orientarvi nella scelta.

La parte pratica è intuitiva: si cerca su Google, si chiede consiglio al proprio medico di base o ad amici che hanno svolto un percorso con uno psicologo. Fin qui tutto bene. Ma da questo momento in poi capita di essere assaliti dai dubbi: “mi posso trovare meglio con un maschio o con una femmina? più giovane o più anziano? mi troverò a mio agio? sarà una persona con cui riuscirò a parlare?” Sono domande lecite, alle quali possiamo iniziare a rispondere con il classico “dipende”, e che ci fanno riflettere su quanto sia complesso, arrivare alla prima chiamata con uno psicologo.

Non c’è quello “più bravo”

Per spiegare la risposta “dipende” dobbiamo pensare che, lo strumento che cura, è la relazione che si crea tra la persona e lo psicologo. Questa è frutto di innumerevoli fattori che cambiano da persona a persona. Rispondo con “dipende” perché lo psicologo giusto non esiste di per sé, esiste un professionista che funziona bene con il vostro modo di essere. Non ne esiste uno più bravo degli altri o che funziona più degli altri, esistono incontri che funzionano e altri meno.

Vi è mai capitato che vi consigliassero un parrucchiere, dicendo che si tratta del migliore, bravissimo, come taglia lui nessuno mai, ci andate e non ne siete soddisfatti? Potrebbe essere successo. Vuol dire che quel parrucchiere non è bravo? Non è detto, probabilmente non fa per voi, ma è perfetto per l’amico che ve l’ha consigliato.

Siamo professionisti, ma anche esseri umani

Noi psicologi non siamo tutti uguali: abbiamo formazioni diverse, interessi diversi, peculiarità professionali diverse, ma soprattutto, siamo esseri umani diversi l’uno dall’altro. La nostra formazione ci prepara ad entrare in contatto con le più svariate peculiarità umane, ma non è detto che le nostre peculiarità funzionino bene con tutti. Vuol dire che potenzialmente possiamo lavorare sui temi su cui ci siamo specializzati, con chiunque ci chieda aiuto. Questo non vuol dire che chi ci chiede aiuto si trovi bene con noi. E i motivi possono essere infiniti e assolutamente non misurabili.

La formazione, la professionalità, la specializzazione sono fondamentali, ma è un lavoro basato più di altri sulla fiducia, per questo intervengono fattori che possono essere difficili da pensare. Ad esempio: contatto uno psicologo e questo assomiglia terribilmente a quel prof che mi ha sempre trattata male. So che si tratta di un’altra persona, che è un professionista che mi vuole aiutare, ma la somiglianza è così forte che non riesco a sentirmi a mio agio. Oppure, ho la sensazione di non essere capita. Cosa faccio?

Prima di tutto sono cose che possono essere esplicitate: “sai, assomigli così tanto al prof che mi trattava male che non riesco a sentirmi a mio agio”, oppure: “nonostante provi a spiegarmi, non mi sento capita”. Sono comunicazioni che aprono la possibilità di capirsi, di analizzare la relazione che non sta funzionando. Si impara anche da questo a lavorare sulle difficoltà.

Alle volte non basta, sentite che c’è proprio qualcosa che non funziona. In questo caso, provate a pensare se state scappando, se il vostro “non trovarvi” con lo psicologo è perché state toccando qualche corda scoperta. Se la risposta è no, cambiate. Esatto, cercate un altro psicologo. Non sto esortando a passare da un professionista all’altro, vi sto autorizzando a entrare in sintonia con quello che provate e a comportarvi di conseguenza.

Se proprio non va?

Dicevo che è un mestiere che più di altri si basa sulla fiducia: come si può lavorare in modo proficuo se non si riesce a creare un clima sereno? Non si può. Non ha senso perseverare in un lavoro che non ha solide basi e soprattutto non ha senso abbandonare l’idea di ricevere aiuto. Ritentate, ma non mollate. Come si fa a trovare quello giusto? Alle volte è fortuna, ma un po’ la fortuna la si può andare a cercare:

Internet: cercate su Google, ormai quasi tutti abbiamo un sito o siamo presenti sui social. Leggete le biografie, guardate i video o gli articoli. Questi vi possono dare un’idea iniziale dello psicologo, potete iniziare a decidere chi vi ispira di più e chi meno.

Passaparola: avete chiesto un numero ad un amico o ad un parente. Potete chiedere di più, ad esempio: “perché ti sei trovato bene? quali caratteristiche ti hanno convinto? perchè me lo consigli?”. Insomma, andate oltre al biglietto da visita, cercate di capire se quel consiglio può contenere ciò che voi cercate.

Per ultimo (ma non troppo): autorizzatevi a chiedere. Sembra banale, ma spesso non lo si fa. Ogni vostra domanda è legittima e noi abbiamo il compito di accoglierla. Se non vi sentite di farlo, potete trovare qui qualche risposta alle domande sul primo colloquio e qui sulla durata del percorso.

Quindi ho speranze di trovarlo?

Assolutamente sì. Sentiti libero di chiedere, di cambiare, di interrogarti su quali caratteristiche sono fondamentali per te, su quali invece non provi differenza. Sii a contatto con con le tue emozioni e su come ti senti con lo psicologo che incontri. E il primo grande passo sarà già fatto.

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