Una cascata di ghiaccio

24 Gen 2018 | Blog, Psicologia, Psicologo Torino, Psicologo Volvera

Essere sotto una cascata di ghiaccio è la prima immagine che mi è venuta in mente per descrivere come mi sento in questo momento. Ho appena saputo che una bella persona non c’è più, ed è molto più di una doccia fredda. Il dolore del lutto ha un posto tutto suo nelle sofferenze umane, non c’è niente che possa esserne paragonato. Non è facile scriverne o parlarne, ci sono tanti elementi complessi nell’affrontare la morte e la sofferenza di chi resta.

La prima difficoltà è il tabù della morte, perché di morte non si parla, si tace, al massimo si bisbiglia sottovoce. Questo è il primo motivo che mi spinge oggi a scrivere questo articolo, la necessità di dar voce alla morte e a tutte le emozioni che ci sono intorno. Sono tante, fortissime, ma ci sono, e per questo il silenzio rappresenta una gabbia.

C’è poi il rispetto, l’ascolto e la delicatezza delle parole e dei gesti durante un lutto. La morte di qualcuno vicino o di significativo per noi è un tema che condividiamo con ogni persona del mondo. Non ci sono parole giuste, formule che alleviano il dolore, ma l’esserci e rispettare con delicatezza chi ha perso una persona speciale, sono gesti importanti.

Per ultimo viene il “dopo”, un periodo più o meno lungo in cui si soffre e si continua a vivere. Spesso ci si chiede come si può continuare a vivere e altrettanto spesso si è in difficoltà a dare una risposta. Quello che succede è imparare a vivere in un altro modo, senza un figlio, un genitore, un amico.

Le parole che scrivo oggi non sono per spiegare cos’è il lutto, non sono per lenire il dolore, ma sono per dire che di morte c’è un gran bisogno parlare. Parlare della sofferenza legata ad un lutto non toglie la sensazione di essere travolti da una cascata di ghiaccio, ma aiuta a stare in quell’esperienza. Aiuta anche a fronteggiare l’emozione di sentirsi travolti, trasformandola nella capacità di poter stare senza soccombere.

Con queste parole, ricordo tutte le persone speciali che ho conosciuto nella vita e che non ci sono più. Come promesso, tornerò a scrivere di morte e di perdita, sia per portare in giro per il mondo il ricordo di chi non c’è più, sia per chi resta, per continuare a vivere.

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