Avete presente cosa fa un attore quando riceve un Oscar? Si emoziona, sale sul palco e ringrazia chi lo ha aiutato ad arrivare fin lì, a stringere quella statuetta. Il premio è suo, è stato lui ad essere bravo, a meritarselo, ma lui sa che senza le persone che sta ringraziando, non sarebbe stato così bravo. Mi viene in mente questa immagine per parlare della difficoltà a chiedere aiuto ad uno psicologo.
Sì, perché non è scontato che chi ha bisogno di aiuto si autorizzi a chiederlo. Tra la consapevolezza di star male e di aver bisogno e il contattare un professionista ci sono tante difficoltà. Cosa può c’entrare la premiazione degli Oscar? Capisco che il nesso non sia così chiaro, ora mi spiego.
Ce la faccio da solo
“Sono forte abbastanza per farcela da solo”, “se chiedo aiuto sono fragile”, “me la sono sempre cavata da solo”. Tutti conosciamo queste frasi e sono sicura che tutti nella vita le abbiamo pronunciate almeno una volta. Quindi, non sto qui a scrivere cosa è giusto o sbagliato, perché non sono categorie che appartengono al mio mestiere. Sono qui per scrivere come mai spesso ci troviamo a dire quelle frasi (mi ci metto dentro anch’io) e a cavarcela da soli con enorme fatica, alle volte anche con fallimento, pur di non chiedere aiuto.
Succede che c’è una voce (alle volte dentro di noi, alle volte è quella di amici o parenti), che dice che dobbiamo fare da soli di fronte alle avversità. Se poi si tratta di malessere psicologico, figuriamoci, “hai superato tante cose, cosa vuoi che sia questo”. Certo, quindi se non dormo perché ho male ai denti vado dal dentista, ma se non dormo perché ho l’ansia me la devo tenere. Curioso. Qual è il messaggio reale di questa voce, cosa vuol comunicare? Può esserci la paura di esporre le proprie parti vulnerabili ad un’altra persona ad esempio.
Nella vita ci si espone e ci si mette a nudo con una stretta cerchia di persone, è legittimo sentirsi spaventati alla prospettiva di farlo in una situazione nuova e del tutto atipica. Spiegare che come psicologi siamo formati ad ascoltare può aiutare, ma è pur sempre una spiegazione e la paura se ne infischia delle spiegazioni. Vi posso dire che lo so che fa paura, anche noi che facciamo questo mestiere siamo stati sull’altra poltrona e anche noi avevamo paura. Quel che c’è di buono è che di fronte c’è un professionista che sa cosa vuol dire e sa come stare con questa emozione.
Per alcune persone questa paura è così forte che ha molto più a che fare con la vergogna, quella cosa che ci allontana da tutte le esperienze.
Mi vergogno a raccontarmi
La vergogna paralizza, non fa crescere, tiene le persone sotto scacco. E’ così potente che piuttosto stiamo male ma non chiediamo aiuto. Lo so, molte persone lo confidano durante i percorsi terapeutici: è stato difficile comporre il numero e prendere un appuntamento. La maggior parte delle volte si aspetta di stare così male da non saper più che fare. Perché è difficile non ascoltare quella voce che dice che sei un eroe se ce la fai da solo. Eppure quell’attore emozionato con l’Oscar in mano, difficilmente è uno che ha avuto tutto facile. Sta lì sopra a ringraziare chi l’ha aiutato a superare le difficoltà, a fare in modo che lui potesse farcela. Qui c’è il perché ho in mente questa immagine.
Uno psicologo aiuta le persone a trovare le proprie risorse, capacità, forza, tutto ciò di cui si ha bisogno. Uno psicologo non risolve i problemi al posto vostro. Il nostro amato attore da Oscar, ha forse delegato qualcuno per affrontare i momenti bui? No, se li ha affrontati in prima persona, ma in compagnia di tutte quelle persone che tiene a ringraziare, e con loro le cose sono andate meglio.
Cosa vuol dire farcela da soli?
Ma poi, mi chiedo, se state male e avete bisogno di uno psicologo, dovete rinunciare per quella voce? Se lo chiamate per capire se vi può aiutare, non siete solo ed esclusivamente voi a farlo? Ho una notizia per voi: siete voi che da soli, vi impegnate per trovare il professionista che vi può aiutare a prendere il vostro Oscar. And the winner is…