Ti telefono o no

27 Apr 2020 | Psicologia, Psicologo Torino, Psicologo Volvera

Ti telefono o no, mi videotelefoni o no, insomma, come funziona la psicoterapia online? Sì, la psicoterapia si può far anche online e, credo che abbiate visto un moltiplicarsi di annunci durante questo lockdown. Sicuramente non è una novità, si tratta di modalità regolamentate già da tempo dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, ma, la situazione attuale, ha portato maggior attenzione sul tema. Se vogliamo parlare di interventi online dello psicologo, ci sono mille campi da esplorare. In questo articolo, mi concentrerò sulla consulenza e sulla psicoterapia tramite videochiamata: come funziona, costi, etica, efficacia.

Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace

Se non ti ispira, se pensi di non sentirti a tuo agio, se per te è imprescindibile avere uno psicologo di fronte nella stessa stanza, allora non fa per te. Lo stesso vale per lo psicologo. Ad esempio, io per lungo tempo mi sono sentita a mio agio nel lavoro online solo con pazienti che già conoscevo, che magari si trasferivano all’estero e non potevano continuare in studio. Ho sempre usato piattaforme digitali per lavoro, ma sentivo di avere dei limiti sulle consulenze ex novo.

Si sa che tutto cambia: si cresce, si sperimentano nuove possibilità, si sviluppano nuove competenze e si ragiona su se stessi e sul proprio lavoro. Per farla breve, mi sono aperta alla possibilità di svolgere percorsi online anche con nuovi pazienti. Questa digressione personale vuole arrivare a questo punto: è necessario che ci si senta bene con gli strumenti che si scelgono. Se odi la tecnologia, non ti piace fare videochiamate, probabilmente non è uno strumento che fa per te.

Quindi si può fare?

Certo, come dicevo , non si tratta di qualcosa di nuovo, esistono regole e linee guida già da tempo, le trovate qui. La cornice di lavoro è sempre la stessa: come le prestazioni in presenza, quelle online sono soggette al vincolo del segreto professionale. La modalità virtuale, rende necessario esplicitare alcune regole come il divieto di registrare la videochiamata e la necessità di garantire la privacy durante la seduta (vale per lo psicologo e per il paziente). Quindi, ok se il gatto vi passeggia sulla tastiera del pc, no se il vostro coinquilino è seduto sul divano con voi.

Se sentite il bisogno di una consulenza o una psicoterapia ma, come ora, siamo in lockdown, oppure, il terapeuta che avete scelto lavora molto distante da voi, si può lavorare online.

Come funziona

In sintesi: come un percorso fatto di persona. Le risposte semplici generano perplessità, per cui, approfondiamo. Mettiamo che abbiate già scelto il professionista con cui volete lavorare (altrimenti passate prima di qua). Avrete a questo punto un contatto, che sia un indirizzo email o un numero di telefono: chiamate o mandate un messaggio presentandovi e chiedendo un appuntamento. Vi metterete d’accordo su giorno ed ora e vi incontrerete su Skype o sulla piattaforma che avete scelto per lavorare. In pratica è tutto uguale alla consulenza in presenza, solo che invece di incontrarsi in studio, si crea uno spazio virtuale per vedersi.

L’unico passaggio che cambia è quello dei documenti. So che qualcuno sarà saltato sulla sedia alla parola “documenti”, ma senza panico, vediamo di che stiamo parlando. Io in quanto professionista, dichiaro la mia iscrizione ad un Ordine, il mio numero di Partita Iva, assicurazione e ti spiego un po’ di cose: come gestisco i tuoi dati sensibili, come lavoro, tempi, costi, benefici e modalità. Se in studio ho la possibilità di farti visionare e firmare tutto questo, è chiaro che se non ci incontriamo di persona, dovrò inviarti i moduli via email e chiederti di rimandarli firmati. Nulla di diverso dalla spunta “accetto termini e condizioni” di quando fai un acquisto online.

La parola tabù: i costi

Il costo di una consulenza online è uguale al costo di una in studio. Il pagamento si concorda assieme, di solito si opta per il bonifico per praticità, ma può avvenire anche con Satispay o Paypal, a seconda del professionista.

Ma funziona?

Il campo delle ricerche sul tema è caldo e recente: ad oggi i risultati convergono sull’efficacia dello strumento. Faccio una domanda provocatoria: perché non dovrebbe funzionare? Si lavora sugli stessi punti sia in studio sia su Skype. Si crea un’alleanza terapeutica, si lavora affinchè si possa creare un clima di empatia e fiducia per poter lavorare assieme al fine di raggiungere obiettivi condivisi.

Manca potersi stringere la mano, porgere un fazzoletto in caso di necessità, ma non per questo la relazione è più spoglia. Certo, sono elementi importanti, ma non cruciali. Tutto questo blog parla di psicoterapia e, in tutti gli articoli, il cuore è sempre la relazione tra paziente e terapeuta. La relazione è la cura, in qualunque forma la esperiamo, anche se si tratta di pixel.

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