Oggi qui a Torino nevica, eravamo tutti pronti all’inizio della primavera e invece no. Pare anche che nei prossimi giorni debba arrivare il freddo siberiano. Detto ciò, per quanto il meteo possa essere un ricco argomento di conversazione, non scriverò di questo.
Stamattina sono uscita per andare a lavorare e togliendo la neve dai vetri della macchina, ho fatto dei pensieri. Ho pensato che questa neve, al limite dell’inverno, è un po’ come alcune storie che raccolgo in studio. Capita di avere un momento di crisi proprio quando tutto va bene, oppure di non vedere la via d’uscita di un problema anche se sembrava in via di risoluzione.
La Schützenberger dice che nella vita bisogna essere preparati. Con una parola, descrive un concetto ben più ampio: essere preparati significa accettare di non avere il controllo su tutto ciò che succede, sapere che possono accadere cose inaspettate e ben più imprevedibili della neve a fine febbraio. Bisogna aspettarsi la catastrofe dietro l’angolo? Vivere in allerta per possibili pericoli? Assolutamente no, essere preparati è un’altra cosa.
In terapia, il primo passo che si compie insieme, paziente e terapeuta, è accettare la difficoltà, di qualsiasi tipo essa sia. Quello che intende la Schützenberger è questo: avere la consapevolezza che certi eventi possono accadere senza la nostra volontà, ma non per questo bisogna soccombere. Accettare che non ci siano più le mezze stagioni, ci permette di essere più flessibili in caso di neve ad agosto.
Prendere atto delle difficoltà della vita apre all’accettare che ci possano essere delle soluzioni: da “questa vita è un disastro” a “questo momento della vita è un disastro, vediamo come posso fare per uscirne”. Certo non è così semplice ed immediato, ma è la sintesi della strada che si costruisce in una terapia. Si impara insieme che una nevicata inaspettata come quella di oggi, non è niente di strano, è come certe situazioni della vita.
In alcuni casi, con i miei pazienti, il percorso terapeutico è stato imparare a non rincorrere la primavera, ma essere pronti ad accettare che non ci siano più le mezze stagioni. Alle volte, poi, ci si guadagna pure: ad esempio, oggi ho freddo, ma la mia macchina è decisamente più pulita!
Bibliografia:
- Schützenberger A. A., Il piacere di vivere, Di Renzo Editore