Lo spirito di questo blog è scrivere di psicologia attraverso la meravigliosa concretezza della quotidianità. Se, infatti, volete studiare una teoria di sicuro non passate di qua! Mi capita di scrivere di teorie o di autori, ma il punto di partenza è sempre qualcosa di concreto. Spesso mi capita di ascoltare una canzone, o di lavorare su un tema, di leggere un libro, e di lasciarmi trasportare dai pensieri. Così nascono gli articoli di questo blog, parlando di psicologia prendendo ispirazione da ciò che mi succede attorno.

Oggi, per esempio, sarò autoreferenziale: il blog come riflessione sugli articoli del blog. Quando pubblico un articolo, è molto interessante ascoltare le reazioni e i pensieri di chi legge. Ogni persona coglie un aspetto differente del post, può capitare anche che mi venga chiesto perché non abbia parlato di un aspetto del discorso che io non avevo considerato. Ogni argomento prende sfaccettature diverse per ogni lettore e può aprire spunti di riflessione su altri argomenti. È come se il blog aprisse delle porte su pensieri ed emozioni per ognuno differenti.

Questo processo è molto simile a ciò che succede nello psicodramma, nel momento della condivisione. Per chi non ha dimestichezza con lo psicodramma, uno dei momenti principali è il “gioco” del protagonista. Una persona del gruppo gioca una scena che può essere un suo sogno, una fantasia, qualcosa di realmente accaduto. Per farlo, si avvale dell’aiuto degli altri membri del gruppo, che sceglierà per interpretare i vari ruoli. Alla fine del gioco, c’è il momento della condivisione, in cui chi ha giocato si pone in posizione di ascolto, mentre le altre persone possono condivedere con il protagonista le proprie emozioni. Si può dire come ci si è sentiti ad interpretare un determinato ruolo o cosa di ciò che è stato giocato risuona nella propria storia.

Risuonare è il verbo che meglio spiega ciò che succede all’interno di ogni persona del gruppo. Ognuno, infatti, vibra vicino ad una particolare emozione, ognuno è più sensibile ad un aspetto della storia portata in scena. Anche nelle rappresentazioni più distanti dalla nostra vita, succede sempre di sentirsi risuonare in un aspetto. Può capitare di sentirsi molto vicini al ruolo del protagonista, così come di identificarsi, invece, con un ruolo marginale nella storia rappresentata. Una delle magie dello psicodramma è proprio questa: riconoscersi per similitudine o differenza nelle storie degli altri e, di conseguenza, aprire riflessioni su di sé.

Un po’ come umilmente cerca di fare questo blog: sentirsi uguale e diverso, in ogni caso in risonanza con l’altro.

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